Italia batte Germania, nel mondo farmaceutico
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Italia batte Germania, nel mondo farmaceutico
L’Italia batte la Germania: non in una partita di calcio, ma nel campo promettente e in crescita dell’industria farmaceutica. È quanto è emerso a Roma l’11 luglio scorso, in occasione dell’Assemblea pubblica di Farmindustria, l’Associazione delle industrie farmaceutiche che proprio quest’anno compie 40 anni. L’incremento produttivo, secondo le analisi di Farmindustria, è determinato al 100% da un aumento nelle esportazioni registrato in questi ultimi 10 anni: l’Italia ha un export superiore a tutti gli altri paesi europei, con una crescita dal 1,3 miliardi a 24,8 miliardi in 26 anni, dal 1991 al 2017.
Con una produzione di 31,2 miliardi di euro contro i 30 registrati dall’industria tedesca, l’Italia conquista il primo posto nel settore farmaceutico.
“Siamo i primi in Europa per produzione farmaceutica, grazie al vero e proprio traino dell’export. Un successo made in Italy – commenta Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – che dimostra la qualità del nostro sistema Paese. E che ha ricadute importanti: maggiore occupazione, soprattutto per i giovani; più investimenti che creano valore sul territorio; sinergie con l’indotto e le Università; sviluppo degli studi clinici che fanno crescere la qualità delle cure e portano al Servizio Sanitario Nazionale importanti risorse”.
Le aziende farmaceutiche nel 2017 hanno investito 1,5 miliardi in ricerca, terza in Italia tra i settori manifatturieri per investimenti in R&S e 1,3 miliardi in impianti produttivi. Una conseguenza importante di questo trend in crescita è l’incremento di occupazione: nel 2017 gli addetti nel farmaceutico erano 1000 in più rispetto all’anno precedente, di cui il 93% a tempo indeterminato. In particolare, ne ha beneficiato l’occupazione giovanile: dal 2014 al 2016 secondo i dati INPS gli ‘under 35’ sono aumentati del 10%, rispetto al +3% del totale dell’economia.
La crescita del settore si traduce inoltre in un maggior benessere: si stima che gli italiani abbiano guadagnato 10 anni di vita grazie a prevenzione, progressi nel campo medico e farmaceutico. La mortalità, sottolineano in Assemblea, è calata del 64% per malattie del sistema cardiocircolatorio e del 25% per i tumori maligni, e oggi 2 persone su 3 a cui è diagnosticato un cancro sopravvivono dopo 5 anni. La mortalità è inoltre calata del 47% per le malattie del sistema respiratorio; del 63% per le patologie dell’apparato digestivo; dell’87% dal 1985 per l’HIV/AIDS che, conclude Farmindustria, “grazie alla prevenzione e ai grandi progressi farmaceutici si può ormai considerare una patologia cronica”.
Fonte: Ansa