Febbre alle porte. In quanti si affidano al farmacista?
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Febbre alle porte. In quanti si affidano al farmacista?
La stagione dell’influenza è in arrivo. 6 milioni di italiani rimarranno a letto e, dalla ricerca “Gli italiani e l’influenza stagionale” condotta da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione di Federchimica), il farmacista sarà una figura professionale di riferimento per gli influenzati.
La ricerca è riuscita a determinare infatti quanti sono gli influenzati che si affidano ai consigli del farmacista e quanti invece a quelli del medico o alle proprie conoscenze; a classificare i comportamenti tipici nei confronti dell’influenza e a delineare la percezione dei pazienti sul proprio comportamento in fatto di cura.
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL FARMACISTA.
UNA FIGURA IN CONTINUA EVOLUZIONE
Secondo l’analisi – condotta online su un campione rappresentativo della popolazione – il farmacista sta diventando sempre più una figura professionale a cui richiedere consigli e domande relativi all’influenza.
Si parla del 23.2% della popolazione, quasi 1 italiano su 4.
La maggioranza degli italiani ricorre alle indicazioni del medico – il 53,2%; mentre chi si basa sulle proprie conoscenze e ai farmaci da banco è solo il 29.8%.
L’indagine ha inoltre classificato i comportamenti tipici degli influenzati, suddividendoli in quattro gruppi: gli iper-apprensivi, gli stakanovisti, i disinformati e i frettolosi.
Chi appartiene al primo gruppo, composto dagli iper- apprensivi (soprattutto uomini – il 18,4% vs 15% delle donne) contatta immediatamente il medico o si reca direttamente al pronto soccorso; gli stakanovisti invece (il 24,6% tra gli uomini e il 20,2% tra le donne) continuano le loro attività quotidiane, alleviando i sintomi con l’assunzione di farmaci.
I disinformati si affidano ai consigli di amici o parenti e alle ricerche su internet; infine l’ultimo gruppo, rappresentato dai frettolosi, anticipa i tempi, ritorna alla vita di tutti i giorni senza aspettare la totale guarigione.
Per quanto riguarda la percezione degli italiani sui loro comportamenti relativi alla cura della febbre, è emerso che la maggioranz – il 55% – dichiara di assumere un comportamento corretto nei confronti dell’influenza: riposo, automedicazione e contatto finale con il medico (dopo 3 giorni di persistenza dei sintomi). Il restante si divide tra chi contatta immediatamente il dottore, prendendo antibiotici e andando al pronto soccorso, e chi ritiene il riposo e l’alimentazione la miglior soluzione.
Dalla ricerca “Gli italiani e l’influenza stagionale” condotta da Assolute, il farmacista risulta una figura in continua evoluzione; non più incentrata esclusivamente sull’attività di dispensazione dei farmaci, ma sempre più sul consiglio e l’educazione sanitaria supportato da una serie di servizi correlati alla salute e alla prevenzione di patologie.