HEALTH AND WELLNESS

La resistenza dei batteri

Era il 1928 l’anno in cui la medicina moderna raggiungeva una svolta epocale nella lotta contro i batteri, grazie alla scoperta della penicillina. Sembra paradossale considerare come quasi cent’anni dopo, le previsioni di decesso per resistenza batterica raggiungano il numero di 10 milioni/anno, superando le morti per diabete e cancro.

LE PREVISIONI DI DECESSO PER RESISTENZA BATTERICA NEL 2050 RAGGIUNGONO IL NUMERO DI 10 MILIONI/ANNO.

Eppure sono questi i dati preoccupanti emersi da un’inchiesta pubblicata dalla Health and Social Care Committee d’oltremanica che mette in guardia sul prossimo futuro. Tra le cause, emerge come la prescrizione di antibiotici sia in realtà superiore alle reali necessità: si stima che tra il 2000 e il 2010 il consumo globale di antibiotici sia cresciuto quasi del 40% con il conseguente aumento della velocità di sviluppo della resistenza batterica.

Una superficialità nell’atto della prescrizione che arriva addirittura a portare al 60% le prescrizioni per il trattamento del mal di gola laddove solo il 10% necessiterebbe realmente degli antibiotici (essendo un fenomeno di natura prevalentemente virale). Ogni anno ben 47 milioni sono quelle ritenute non necessarie negli USA.

La situazione è critica soprattutto se si considera che negli ultimi decenni nessun antibiotico è emerso dalla fucina della ricerca. Non una notizia del tutto incomprensibile: gli investimenti in questo campo sono ad oggi del tutto controproducenti per le big player del settore farmaceutico. Notizia recente è proprio l’uscita dal campo di Novartis, portando a solo 6 il numero delle aziende attive e impegnate nella ricerca di nuovi antibiotici.

Il problema è complesso e di rilevanza globale: nel prossimo futuro sarà necessario intervenire con diverse misure, sia per aumentare i fondi destinati alla ricerca che per agevolare il ritorno delle case farmaceutiche, continuando al tempo stesso le attività di sensibilizzazione per un utilizzo corretto degli antibiotici.